Non essere cattivo
Claudio Caligari Italia 2015 100 min
18 ottobre 18:40
Festa del cinema
Film Package
Sinossi
In Non essere cattivo, vuoi perché è l’ultimo, vuoi perché, davvero, ci arriva in uno stato di grazia, il regista supera se stesso. Caligari cita Caligari, ruba da Caligari, e fa anche meglio. […] C’è il racconto, pasoliniano, degli ultimi. C’è un cinema che fa l’anti-cinema, nel senso che è qualcosa che non troveremmo altrove: Caligari non è Sorrentino, non è Moretti; non è il cinema (d’autore) a cui siamo abituati. È altro, è molto altro – è la vita così com’è, è lo schifo della strada ed è la bellezza commovente dell’amicizia, un’amicizia quasi fraterna, non eterna, ma immemore.
Grazie alla sceneggiatura scritta a sei mani con Francesca Serafini e Giordano Meacci, Caligari ci regala una storia intensa, appassionante, narrativamente perfetta: con i suoi alti e i suoi bassi, le sue parole ritornello, e la sua musicalità. […] La storia è una storiaccia, nel senso che racconta dell’ultima, e a modo suo prima, umanità: i tossici, gli scippatori, i delinquentelli di quartiere. Siamo ad Ostia, nel 1995. […] Questa non è la Roma, pardon, l’Ostia, della Grande Bellezza. Questa è la periferia fredda, dove il lavoro è quasi una maledizione, dove essere onesti non porta alcuna gioia, e dove alla siringa si preferisce la coca.
Circa un’ora e quaranta di film, e che film: dentro c’è tutto quello che manca; dentro c’è Caligari, c’è la sua visione d’insieme, c’è la sua – parola terribile, ma mai come stavolta perfetta – poetica. E c’è il sacrificio, lo sforzo, la missione di Valerio Mastandrea, qui nelle vesti di produttore. Non essere cattivo è, senza mezzi termini, il capolavoro di Caligari: l’anello mancante, l’ultimo tassello. Il lascito di un regista a cui, purtroppo, hanno fatto fare e dire poco. E che ci poteva dare altro. Molto altro. (Giammaria Tammaro, Wired)
Regia
Claudio Caligari
Dopo molti documentari, quasi tutti realizzati in collaborazione con Franco Barbero, Claudio Caligari esordisce con Amore tossico (1983), cruda spietata cronaca della quotidianità di giovani tossici. Il suo secondo lungometraggio, L’odore della notte, avviene dopo 15 anni.