La Petite cuisine de Mehdi

La vita di Mehdi si regge su un equilibrio precario: è il figlio ideale, in perfetto stile algerino, per la madre Fatima, ed è anche, in segreto, il compagno di Léa, il cui amore nasconde come l’amore per il vino e la cucina francesi… perché, in effetti, Mehdi fa lo chef in un bistrò. Quando Léa, che oramai non tollera tutti questi segreti e diversivi, chiede di conoscere la suocera, lui è messo all’angolo.

NOTA SUL FILM
Percorsa da un gruppo eterogeneo di personaggi umanissimi, una commedia degli equivoci che mescola amore e cucina, etnie e generazioni, sapori e sentimenti.

NOTE DI REGIA
Il mio primo film è sia un atto che una dichiarazione d’amore. È mosso dal desiderio, come d’altronde ogni atto creativo. Le mie cittadinanze algerina e francese imprimono il loro colore su tutto ciò che scrivo, ed è forse per questo che volevo che anche l’amore fosse doppio, ambivalente, fatto di due culture. Senza alterità non c’è trasformazione; io credo negli incontri capaci di trasformare, incontri veraci che chiedono alterità. Oggi più che mai invece siamo accomodati nel “fra sé e sé”: l’alterità ci manca come l’aria. La cucina è un universo che amo, un’arena di cultura e cinematografica di vocazione, legata agli affetti e alla memoria, con quel suo carattere sensuale. Torna tutto.