Marcia trionfale

Restauro: Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con Kavac Film e con il sostegno del Ministero della Cultura

“Nella filmografia di Bellocchio Marcia trionfale segue Nessuno o tutti/Matti da slegare, e le sue dichiarazioni dell’epoca insistono sull’affinità tra i due film: sia la recluta sia il malato mentale sono vittime di istituzioni repressive che abbrutiscono ‘attraverso tutta una serie di regole, di sopraffazioni e di terrorismo ideologico’. […] Marcia trionfale viene prodotto dalla Clesi di Silvio Clementelli in associazione con Francia (Renn Productions, Parigi) e Germania (Lisa Film Gmbh, Monaco); distribuisce la Cineriz, e i nomi del cast sono tutti ‘di cassetta’. Franco Nero in quegli anni si divide tra il cinema di denuncia, il poliziesco puro e semplice e il western, mentre i due attori in quota francese, Miou-Miou e suo marito Patrick Dewaere, ricostituiscono due terzi del trio di I santissimi (1973) di Bertrand Blier, che è una fissa di tanti produttori dell’epoca […]. Quanto a Michele Placido, tra gli attori giovani italiani è tra i più lanciati, dopo Romanzo popolare (1974) di Monicelli e Mio Dio, come sono caduta in basso! (1974) di Comencini. […] L’assenza di compromessi ideologici e la durezza nel trattamento dei temi antimilitaristi (o meglio antimilitari tout court: ‘L’istituzione militare va distrutta’) cercano infatti il dialogo con il grande pubblico, così come, mutatis mutandis, ha fatto Bertolucci in Novecento (1976)”. (Alberto Pezzotta)

Alla presenza di Marco Bellocchio