Kurosawa, la voie - Redux

Festival di Cannes, 1990. La sera della prima di Sogni, Akira Kurosawa è salutato da Bernardo Bertolucci, presidente della giuria. Catherine Cadou, è sul palco accanto a Kurosawa, a fargli da interprete. Anni dopo, Cadou cerca di tracciare un ritratto dal vero del colosso del cinema giapponese, con il quale ha lavorato per quindici anni traducendo, tra l’altro, i dialoghi di quindici suoi film. E ci mostra, attraverso le testimonianze dirette di undici registi, come il cinema di Kurosawa ha influenzato generazioni di cineasti. Abbas Kiarostami parla della modernità del film d’esordio di Kurosawa, Sanshiro Sugata; Scorsese racconta di quando il maestro giapponese gli ha affidato il ruolo di Van Gogh in Sogni; Miyazaki traccia un parallelismo tra le guerre feudali di I sette samurai e le lotte di classe del Giappone del secondo dopoguerra; John Woo rivela di aver proiettato I sette samurai a tutta la sua crew durante la preparazione di Mission: Impossible; Bertolucci lo immagina ancora in vita, pronto a dirigere un film in 3D su un soggetto di vita ordinaria, da grande sperimentatore delle forme di narrazione qual era.

L'evento sarà introdotto da Catherine Cadou