It's Never Over, Jeff Buckley

La vita dell’opaca ed enigmatica stella nascente Jeff, voce ultraterrena e tecnica pionieristica, che morì all’improvviso a 30 anni all’indomani della pubblicazione dell’album Grace. Ci accompagneranno immagini d’archivio mai viste prima e racconti preziosi: della madre Mary Guibert, delle compagne Rebecca Moore e Joan Wasser, dei componenti della band – inclusi Michael Tighe e Parker Kindred – e di artisti come Ben Harper e Aimee Mann.

NOTA SUL FILM
Un solo album, il primo (Grace, 1994), è bastato perché Jeff Buckley, figlio del grande Tim Buckley (1947-1975), entrasse nella storia della musica, prima della tragica morte nelle acque di un affluente del Mississippi a trent’anni, nel 1997. Il documentario di Amy Berg ne ricostruisce la vita e l’itinerario artistico nel contesto culturale della New York degli anni Ottanta e Novanta, grazie a materiali inediti e testimonianze di familiari e di altri artisti.

NOTE DI REGIA
Non ricordo un periodo della mia vita in cui non pensassi di fare un film su Jeff Buckley. Ci penso almeno da quando ho iniziato a fare film nel 2006. O forse dal ’94, quando per la prima volta ho ascoltato Grace… Mary, la madre di Jeff, è la prima persona che ho incontrato per abbozzare la cosa. All’epoca, 18 anni fa, lei pensava a un biopic. Ma i suoi materiali d’archivio erano indimenticabili: penso per esempio all’ultimo struggente messaggio vocale lasciato in segreteria telefonica. Io ero certa che ne sarebbe venuto fuori un documentario; e nel 2019 la mia proposta è stata accettata. Un bel travaglio d’amore, per noi che non lo abbiamo conosciuto, avvicinarci a lui il più possibile.