Winter of the Crow
Kasia Adamik Polonia, Regno Unito 2025 112 min
21 ottobre 18:00
Festa del cinema
Sinossi
In una specie di gioco perverso alla “gatto con il topo”, la psichiatra e professoressa britannica Joan Andrews, relatrice ospite presso l’Università di Varsavia, è coinvolta e vischiosamente intrappolata nei fatti di un 1981 polacco da incubo. Con il resto del paese, la capitale – pericoloso labirinto – si risveglia infatti la mattina del 13 dicembre oppressa dallo stato di legge marziale.
NOTA SUL FILM
Kasia Adamik adatta un racconto di Olga Tokarczuk e costruisce un thriller dove a volte affiora il ricordo di Il sipario strappato di Hitchcock. Ma oltre alla suspense magistrale, c’è anche la ricostruzione precisa di un’epoca le cui ferite non si sono mai rimarginate, e una riflessione universale sull’impegno e la necessità di schierarsi.
NOTE DI REGIA
Sono trascorsi anni dalla prima volta che ho letto Tokarczuk e sono stata irrimediabilmente attratta dalla professoressa Andrews – o meglio, nel libro, dal professore. Però, Nobel e bravura di Olga Tokarczuk a parte, la storia ha smosso in me qualcosa di personale. Poco prima di lasciare la Polonia da bambina, nell’82, in pieno regime, vivevo in una cittadina nell’orbita di Varsavia. Più tardi, a Parigi, sognavo i suoi grigi labirinti di cemento, i fanghi e le nevi di quella terra di nessuno: sogni a occhi aperti nei quali mi piaceva perdermi, cercando forse la strada di casa, vagando per una città decostruita che ancor oggi mi è estranea… come lo è per la professoressa Andrews.
Regia
Kasia Adamik
Kasia Adamik è nata a Varsavia ed è emigrata con la madre, la regista Agnieszka Holland, in Francia nel 1982. In Francia – e anche in Belgio – si è dedicata allo studio delle arti. Il primo lungometraggio di Adamik è Bark!, con il quale si è presentata al Sundance e ha riscosso la menzione speciale per la miglior regia al Warsaw Film Festival. Con Holland ha realizzato, tra gli altri, Spoor, vincitore nel 2017 dell’Orso d’argento alla Berlinale.