Anna

Il 21 marzo 1956 Anna Magnani, vince l’Oscar come migliore attrice per La rosa tatuata.
La notte dell’attesa la passa tra i vicoli e le piazze di Roma, tra la gente del popolo che la ama e le memorie che abitano il suo cuore. Accanto a lei una giovane ragazza che diventerà la sua agente, Carol Levi. L’alba le porta la vittoria ma è un’alba brevissima. L’imprevedibile curva del destino la mette ai margini nel momento del suo massimo splendore. Su tutto e sempre presente nella mente Roberto Rossellini.

NOTA SUL FILM
21 marzo 1956: una notte romana come le altre, durante la quale una signora vestita di nero, insonne, percorre a piedi i vicoli e le piazze di Roma. Comincia con questa nottata il primo film che racconta la storia della nostra grande attrice, amatissima dal popolo di Roma e ammirata in tutto il mondo, dalla notte dell’Oscar® fino alla sua scomparsa, nel 1973. Una storia che rievoca anche scene celebri (quella di Roma città aperta), momenti passati (la vittoria al festival di Cannes), amori perduti (Massimo Serato, Roberto Rossellini), il figlio Luca molto amato.

NOTE DI REGIA
Anna è un racconto intimo e potente, che accostandosi all’icona Magnani, ne penetra l'immagine raggelata tramandata e coglie il respiro, la storia intima, diventando così racconto universale di una avventura umana. La sua camminata per le strade della città la libera ed emergono dolori, gioie, tradimenti: germi fondativi (forse) delle sue grandi interpretazioni. Come in altre mie drammaturgie vado per associazioni emotive libere. La tecnica cinematografica permette di isolare e amplificare i suoi grandi dolori. Nel film si associano ad attimi: rinati, reincarnati che diventano “forma artistica”.
Non voglio fare un grande film, non voglio stupire con effetti speciali. Io, interprete, voglio incarnarla perché possa tornare a vivere e farci sentire che cosa ha passato.