Glenrothan

Dopo una vita intera vissuta a Chicago, a malincuore Donal ritorna nelle Highlands scozzesi per recuperare il rapporto con Sandy, il fratello, oramai quasi un estraneo. Sandy ha bisogno di Donal per prendere in mano l’azienda di famiglia – la distilleria di whisky Glen Nairn –, ma Donal ha altre ragioni per rimettere piede nella terra dove è nato: ragioni che tiene nascoste e che fanno a pugni con il giorno in cui, in gioventù, ha lasciato la Scozia.

NOTA SUL FILM
Scritta dall’attore e sceneggiatore scozzese David Ashton, una storia dolceamara, dove il passato s’intreccia con il presente e le generazioni e gli affetti finiscono per incontrarsi. Sandy è interpretato da una leggenda del teatro e del cinema britannici, Brian Cox, qui al suo debutto nella regia.

NOTE DI REGIA
Il film è una lettera d’amore nei confronti di ciò che è stato seppellito dall’orgoglio, dal silenzio, e dal tempo. Che vada oltre la distanza tra fratelli, tra passato e presente, tra realtà e desiderio; e che esplori i temi della famiglia, della riconciliazione, del senso di appartenenza, dell’eredità del sentimento. Non mancherà un certo mio gusto dello humour e dell’assurdo. È anche per una terra – quella scozzese, con quella sua dura bellezza – che tanto ci divide quanto ci unisce. L’ho fatto, diciamo, della stoffa di cui sono fatti gli scozzesi: allegri, tenaci e testardi, capaci di affrontare il dolore con grazia. Anche io, in fondo, vengo da là.