Nino

Nel giro di appena tre giorni, a Nino toccherà affrontare una sfida fuori dall’ordinario. Ma, prima di quel momento, l’équipe medica che lo ha in cura gli richiede di portare a termine due compiti di vitale importanza – due vere e proprie “missioni” che lo spingeranno a muoversi da una parte all’altra della città di Parigi, a mettersi in ascolto del mondo e di se stesso.

NOTA SUL FILM
Lla leggerezza della giovinezza, venata di malinconia e di un sottile umorismo sotterraneo. Nonostante il soggetto. Non un film sulla malattia, ma sulla ricerca di se stessi e sull’amicizia.

NOTE DI REGIA
Questo film è dedicato a Romain, un mio parente morto di cancro a soli 37 anni. Di fronte a quell’evento sono stata sopraffatta dalla tristezza e da un senso di profonda ingiustizia; ho iniziato a scrivere e il personaggio di Nino è arrivato un po’ per caso, quasi come un ragazzo sofferente incontrato per strada che mi ha indicato la sua direzione. La storia si svolge tutta nei pochi giorni che precedono l’inizio del trattamento oncologico: mi interessava questa frazione fatta di attese e tempi morti, poco raccontata rispetto all’esperienza diretta della malattia. Volevo scavare tra la trivialità e la concretezza della vita di tutti i giorni, tra allegria e tragedia.