Queens of the Dead

È notte a Brooklyn e, nel bel mezzo di una megafesta, prende piede un’orrenda apocalisse di zombie… Un gruppetto di eclettici personaggi – drag queen, butch, amanti, amici e nemici, ragazzacce patite del clubbing – per una buona ragione decide di mettere da parte dissapori e rivalità e sfoderare le sue migliori armi per combattere queste creature redivive e assetate di cervella.

NOTA SUL FILM
Tina Romero esordisce nella regia cinematografica seguendo in parte le orme del padre con quella che definisce “una ZomComMusic Video RIDE” (una cavalcata), fedele all’eredità del babbo ma anche a se stessa. Con una scrittura precisa e veloce, molto humor e senso del ritmo, il film intreccia i vari protagonisti che, in luoghi diversi, cercano di sfuggire all’epidemia.

NOTE DI REGIA
New York me la sono girata in lungo e in largo facendo la DJ. Ho potuto ammirare la comunità queer in ogni sua scintillante manifestazione notturna. Queens of the Dead vuol essere un film aperto, oltrepassare i generi. Poi, va bene, anche se è un film sfacciatamente arcobaleno, chiunque potrà innamorarsi dei protagonisti: non c’è bisogno di essere esperti del campo! Non ci prendiamo sul serio. Malgrado lo schifo di temi caldi come l’epidemia degli oppioidi, le politiche identitarie, la sfiducia nell’informazione. Scherzi a parte, è il ritratto di una generazione narcisista, iperconnessa, che si sta autodivorando. Giovani, belli e talentuosi, siamo ammorbati da nostalgie insaziabili.