McVeigh

All'indomani dell'assedio di Waco, il veterano militare Timothy McVeigh organizza l'atto di terrorismo interno più cruento della storia degli Stati Uniti: l'attentato del 1995 contro un edificio federale di Oklahoma City. Un atto inimmaginabile, destinato a segnare in maniera indelebile la psiche collettiva americana.

NOTA SUL FILM
Mike Ott, ostinato indie americano sempre in cerca di frammenti di un’America provinciale e marginale, ricostruisce l’ideazione e la pianificazione dell’attentato stando addosso al suo protagonista: Alfie Allen, dimesso, silenzioso, inquietante, con momenti privati alla Travis Bickle. Teso come un thriller, disturbante come un documentario, estremamente attuale.

NOTE DI REGIA
Tutti i film che ho realizzato finora parlano di persone che vivono ai margini della società. Ho cominciato a voler sapere di più di Timothy McVeigh quando mi sono chiesto il perché fosse diverso dagli outsider di cui ho sempre parlato. Ho letto e guardato tutto il possibile sulla sua vita prima dell'attentato a Oklahoma City. Volevo capire come il ragazzo che sembrava tanto spensierato al liceo potesse perdersi nella rabbia e nell'estremismo. La sua figura rimane ancora avvolta nel mistero, anche per le persone che lo conobbero. Forse è proprio questo che rende la narrazione di Tim così sconcertante e terrificante: l’ambiguità, il mistero, l'ignoto che ci chiede di provare a capire.