Arrapaho
Ciro Ippolito Italia 1984 98 min

Festa del cinema
Sinossi
"Avevo appena visto un film dei Monty Python, Il senso della vita, e volevo fare un film italiano così, che avesse lo stesso coraggio, un nonsense vero. Una sera, a Napoli, fui quasi investito da una 500, dentro c'erano dei ragazzi che cantavano a squarciagola il ritornello di Arrapaho degli Squallor. Scrissi al volo la storia di una sorta di Romeo e Giulietta in salsa pellerossa. Il mattino dopo ero già al telefono con Cerruti, la sera stessa ero a Milano e dopo un'ora chiudemmo il contratto, anche quello musicale con la Ricordi sui diritti di sfruttamento dell'LP. Dal giorno dopo iniziai a scrivere una serie di sketch con Silvano Ambrogi, poi tornai dagli Squallor perché violentassero quelle bozze" (Ciro Ippolito). Il film però non lo voleva produrre nessuno, e quindi lo stesso Ciro Ippolito decise di autofinanziarlo. «Il film sbancò, a Ischia alle 3 di notte c'era ancora la fila per l'ennesima replica. E da lì è partita l'avventura: i distributori ci ripensarono e mi fu offerta un'uscita da film importante, 120 sale. A Napoli il primo giorno fece 11.000 presenze, fu al cinema da settembre a Natale con un incasso di 5 miliardi di lire». Detti un volto agli Squallor, mettendo in video le loro geniali canzoni. Il Morandini lo definì il film più brutto della storia, un primato a cui tengo, che spero resti imbattuto: quella stroncatura lo rese immortale, gli devo molto.
Introducono Marco Giusti e Ciro Ippolito.
Regia
Ciro Ippolito