Eterno visionario
Michele Placido Italia, Belgio 2024 112 min
Festa del cinema
Sinossi
1934. In treno verso Stoccolma, dove riceverà il premio Nobel per la letteratura, Luigi Pirandello rivive il fascino dei personaggi che hanno popolato la sua vita e ispirato la sua arte. Eterno Visionario racconta infatti una fase della vita di Pirandello per rivelarne l’esistenza più intima, intrappolata fra l’amante e musa Marta Abba e la moglie Antonietta. Tutto ciò per restituire il ritratto autentico e vivido di un eterno visionario.
NOTA SUL FILM
Dalle solfatare della Sicilia più arretrata a Stoccolma, dove vince il Nobel per la letteratura nel 1934: la vita di Luigi Pirandello è fatta di estremi, e anche ciò affascina Michele Placido. Che, ispirandosi alla biografia di Matteo Collura Il gioco delle parti, racconta l’inferno della vita famigliare (la moglie Antonietta Portulano rinchiusa in un manicomio) dell’autore di Sei personaggi in cerca d’autore e i suoi trionfi (ma anche le contestazioni e gli scandali) del palcoscenico, il sogno di un amore assoluto con Marta Abba e il rapporto controverso con il fascismo. Placido si ritaglia la parte di Saul Colin, agente e collaboratore di Pirandello, e trova in Fabrizio Bentivoglio l’interprete congeniale di un artista che seppe capire la dissoluzione dell’identità dell’uomo novecentesco e descrivere quella gabbia di simulazioni che è la società.
NOTE DI REGIA
Eterno visionario è un film che per la prima volta dice la verità sulla vicenda umana e
artistica di Luigi Pirandello. Un genio della letteratura e del teatro, ma non certo il buon padre di famiglia come finora lo si è voluto far passare. Infatti, Pirandello sembra aver cercato nell’infelicità l’impulso più potente per creare i suoi capolavori. Potrebbe essere uno dei suoi stessi personaggi, se si indaga a fondo nella sua vita. Ed è quello che si è fatto in questo film. Un racconto cinematografico che punta sulla devastata tensione interiore di Pirandello, nella quale irrompe la passione per l’attrice Marta Abba, suo desiderio irrealizzabile.
Regia
Michele Placido
Nato nel 1946, Michele Placido inizia la carriera da attore negli anni ’70, lavorando a teatro per Ronconi, Strehler, Patroni Griffi, e al cinema per Comencini, Monicelli, Bellocchio, i Taviani. Negli anni ’80 conquista la fama con la serie tv La piovra. Recita poi per Rosi, Ferreri, Amelio, Martone, Moretti, Tornatore. Nel 1990 debutta da regista con Pummarò, cui seguono, fra gli altri, Un eroe borghese (David speciale), Romanzo criminale (8 David e 5 Nastri d’argento), 7 minuti (Nastro speciale).