Arsa

Arsa ha diciotto anni e vive alla soglia del mondo. Lʼisola che ama e sulla quale ha sempre vissuto è una riserva naturale e il suo lavoro è quello di raccogliere i rifiuti che il mare restituisce alla terra. Arsa, figlia di uno scultore, rimodella questi oggetti, dando loro nuova vita. Le giornate trascorrono in un tempo sospeso tra il suo universo di mostri e statue perdute sul fondo del mare e l'umanità che osserva da lontano. Lʼarrivo sullʼisola di Andrea e dei suoi amici invade il suo territorio e ne rompe lʼincantesimo...

NOTA SUL FILM
Il primo vero e proprio lungometraggio di finzione del duo Masbedo (Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni) è ambientato a Stromboli, già al centro di alcune loro opere e videoinstallazioni. E unisce il lavoro straordinario sull’immagine con quello sulla parola (grazie alla collaborazione con lo scrittore Giorgio Vasta) e con una costruzione complessa, in più tempi e più luoghi. . I Masbedo cercano un cinema che non assomiglia a nient’altro (anche se lo sguardo a tratti è memore di Stromboli, terra di Dio), fatto rigorosamente per il grande schermo, esplorando nuovi modi di raccontare con le immagini.

NOTE DI REGIA
Questo film nasce da un ricordo che, come spesso accade, non appartiene a nessuno di noi due. Beatrice Bulgari, produttrice del film, si ricordò di una nostra opera - Le Voeu - in cui, all’interno di un acquario una mano di donna, dopo essersi trasformata in pietra, attende supplichevole. Iniziò a pensare ad alta voce: immaginate se un giorno, nuotando nel mare, vi trovaste di fronte una statua antica. Per esorcizzare l’inquietudine che questa immagine porta con sé, come solito fare ai bambini, abbiamo inventato insieme una storia che vive tra realtà e immaginazione, in un luogo senza tempo. Arsa è anche una riflessione critica sulla società contemporanea e sul consumismo.