The Performance

1937. L’ebreo americano Harold May è un ballerino di tip-tap dotato di grande talento e in cerca di successo. Nel corso di una tournée in Europa con la sua compagnia e la sua vecchia fiamma Carol, viene notato da un tedesco, Damian Fugler, il quale, non sapendo che Harold è ebreo, gli offre un’ingente somma per allestire uno spettacolo a Berlino: ma, giunto in Germania, Harold scopre che lo spettacolo sarà un’esibizione esclusiva per Adolf Hitler.

NOTA SUL FILM
Harold May, bravissimo ballerino di tip tap ebreo-americano, in tournée in Europa con la sua compagnia, riceve da un tedesco un’offerta alla quale è difficile rinunciare: una grossa somma per allestire uno spettacolo a Berlino. Il tedesco non sa che Harold è di origini ebree; l’anno è il 1937 e, una volta arrivata in Germania, la compagnia scopre che dovrà esibirsi in presenza di Adolf Hitler. Shira Piven (regista di Welcome to Me con Kristen Wiig, Fratellastri a 40 anni e Fully Loaded) dirige l’adattamento (suo e di Josh Salzberg) di un racconto di Arthur Miller, nel quale l’energia della danza s’intreccia con le avvisaglie di guerra. Con Jeremy Piven e Robert Carlyle.

NOTE DI REGIA
Questo non è un noioso film storico. Sebbene sia fortemente radicato nella realtà della fine degli anni ’30, contiene un’energia contemporanea e uno stile narrativo leggermente caricato. Sogni e numeri di danza prendono vita, ma la guerra incombe, conferendo un’acuta tensione alla difficile situazione di Harold in quanto ebreo, come anche alla difficile situazione di Fugler in quanto esecutore delle volontà di Hitler.