Comme un fils

Jacques Romand è un professore di Storia che ha smarrito la vocazione per l’insegnamento. Una sera assiste all’aggressione di un negoziante da parte di tre giovani rapinatori e ne ferma uno: Victor, un rom di 14 anni. Jacques è smosso da questo “ragazzo selvaggio” che a poco a poco risveglia la sua fiducia nell’educazione. Vorrebbe offrirgli l’opportunità di sfuggire alla sua situazione, ma si scontra presto con le regole della
comunità rom.

NOTA SUL FILM
Rapporto a due, paziente da una parte, recalcitrante dall’altra. Imparare per migliorare la propria situazione, ma anche scoprire gli altri per trovare una ragione di vita: cresce su questo il nuovo film di Nicolas Boukhrief (l’autore di Made in France e Tre giorni e una vita), dramma sociale che apre uno squarcio sulla comunità rom e ritratto intimo di due differenti maturazioni, tutto giocato sull’intensa interpretazione di Vincent Lindon, ancora una volta faccia a faccia con un giovane in difficoltà, come accadeva in Welcome di Philippe Lioret.

NOTE DI REGIA
Nel corso degli anni ha preso forma in me il desiderio di fare un film su un rappresentante della comunità rom in Francia. Devo ammettere che, sebbene fossi ossessionato da questa storia da molto tempo, non riuscivo neanche a iniziare a scriverla, convinto che a nessuno sarebbe interessata, tanta è l’indifferenza che si riversa su queste persone abbandonate. E poi è arrivato Vincent Lindon. Lui è stato la fiammella necessaria ad accendere la miccia: mi ha permesso di mettere da parte gli altri miei progetti e di dedicarmi a questo, per assumere, con umiltà ma fermezza, la difesa di questi “ultimi” che, pur se europei, incarnano tutti i rifugiati del mondo. Quelli di oggi e quelli che verranno.