Portrait of the Queen

Festa del cinema
Sinossi
Una storia di fotografie: frammenti della biografia di Elisabetta II disposti in modo poco geometrico e molto emotivo.
Dai primi ritratti dallo stile spoglio e innocente di Marcus Adams a quelli più formali e sofisticati di Cecil Beaton, Brian Aris, Julian Calder e John Swannell, per arrivare alla definitiva consacrazione con il volto regale ritratto a occhi chiusi da Chris Levine.
Fabrizio Ferri, rinomato fotografo, affronta il mistero della regina attraverso la sceneggiatura della scrittrice e giornalista Paola Calvetti (dal suo libro) e le parole e soprattutto le immagini dei grandi della fotografia che si sono trovati faccia a faccia, in studio, nei palazzi reali o all’aperto, con The Queen. Cosa ha significato fotografarla e quale elemento, segno, idea hanno voluto catturare con i loro scatti: lo raccontano i protagonisti davanti alla macchina da presa; e ogni tanto, incastonato in uno sfondo nero, Charles Dance legge le parole dei fotografi di corte leggendari.
NOTE DI REGIA Un film sull’immagine come questo ha il grande vantaggio di vedere riuniti in una sola persona i ruoli di regista e direttore della fotografia. Di questa fusione di ruoli avrei dovuto e potuto cogliere tutti i vantaggi: per esempio, non avrei dovuto spiegare a qualcun altro il senso di quello che volevo ottenere perché illuminasse o filmasse in un certo modo una data scena.
Regia
Fabrizio Ferri
Nato e cresciuto a Roma, Fabrizio Ferri inizia la carriera di fotografo negli anni ’70. Presto si rivolge al mondo della moda, trasferendosi a Londra, poi a New York e poi a Milano. In pochi anni, diventa uno dei fotografi più ricercati del settore. Collabora con le più importanti riviste di moda internazionali, fra le quali Vogue e Vanity Fair. Nel corso degli anni ha creato campagne per i più importanti brand di moda tra cui Bulgari e Valentino.