My Beautiful Laundrette

Uma Thurman
15 ottobre 21:00 Casa del Cinema - Sala Cinecittà INGRESSO GRATUITO PRIORITA' ACC

Festa del cinema

Sinossi

Nella periferia di Londra, il giovane pakistano Omar rileva una lavanderia a gettoni dal ricco zio. Per ristrutturarla, si fa aiutare da un amico d’infanzia ritrovato per caso, l’inglese Johnny, diventato un teppista a capo di una banda. Tra i due nasce l’amore, che però incontra tanti ostacoli, come la gang di Johnny, e i cugini di Omar: la turbolenta Tania, e Selim, per il quale Omar spaccia droga.

NOTE DI REGIA Quando nel 1983, dopo parecchi lavori televisivi, feci un gangster movie, The Hit, ero convinto di dover lavorare sui generi cinematografici più popolari per arrivare al successo. Invece, nonostante la presenza di Terence Stamp e di John Hurt, The Hit andò male al botteghino e io, perplesso, abbandonai quel lavoro e mi misi a insegnare alla National Film School di Beaconsfield. A questo punto, mi trovai nella buca delle lettere la sceneggiatura di My Beautiful Laundrette. Sapevo che Hanif Kureishi mi voleva incontrare, avevo letto quello che aveva scritto e l’avevo trovato formidabile. Kureishi fa parte di un fenomeno che è prima letterario che cinematografico. Da anni si era creato in Gran Bretagna un gruppo di scrittori di origine varia, indiani, cinesi, neri, pakistani, che scrivevano in inglese ma riuscivano a vedere la vita inglese quasi dal di fuori, con un occhio più fresco. Il più famoso era Salman Rushdie. Quando Kureishi mi ha portato il soggetto di My Beautiful Laundrette, veniva da lì, figlio di un pakistano e di una bianca, un “paki” della middle class che viveva in una delle cosiddette “mixed areas” di Londra, che sono poi le migliori, le più vitali. All’inizio avevo pensato che non fosse una sceneggiatura adatta a me poi, leggendo, ho cominciato a ridere e non ho più smesso. Non ho mai pensato che fosse un film sui problemi razziali; mi interessava lo studio del thatcherismo e del sistema economico. C’era ironia in questi pakistani sostenitori della Thatcher, che rendevano il film ancora più bizzarro. C’è in me un misto di adesione e repulsione per i miei personaggi: li osservo con simpatia, ma anche con un occhio critico. Così, invece che con i film di genere, sono arrivato al successo quando li ho abbandonati per guardare al paese così com’è, senza falsi veli.

Regia

Stephen Frears

Nato nel 1941 a Leicester, Stephen Frears è considerato uno dei maggiori registi britannici. Dopo aver lavorato per la tv, nel 1972 dirige il suo primo lungometraggio per il cinema, Sequestro pericoloso. Raggiunge il successo con My Beautiful Laundrette - Lavanderia a gettone e Sammy e Rosie vanno a letto, entrambi scritti da Hanif Kureishi. Viene così chiamato a Hollywood, dove gira Le relazioni pericolose (3 Oscar®), Rischiose abitudini, The Hi-Lo Country (Orso d’argento a Berlino). Tornato in Inghilterra, con The Queen – La regina vince il Premio Osella per la sceneggiatura a Venezia. Seguono Chéri, Philomena, Florence, Vittoria e Abdul.

Festa del cinema

Programma Pubblico

15/10
21:00
Casa del Cinema - Sala Cinecittà
16/10
20:30
Casa del Cinema - Sala Kodak