The Remains of the Day

1958. James Stevens, impeccabile maggiordomo della tenuta di Darlington Hall, è in viaggio per rivedere miss Kenton, un tempo governante della casa, e convincerla a riprendere il suo posto. Intanto ricorda il passato: per quarant’anni si è votato interamente al lavoro, e troppo tardi ha capito che il suo padrone era un filonazista, e che, con la sua freddezza, ha allontanato l’amore di miss Kenton. […] Fedelmente adattata dalla sceneggiatrice Ruth Prawer Jhabvala, questa storia ci fa entrare in una mentalità sorprendentemente peculiare e atipica, quella di un uomo totalmente votato al suo mestiere, e allo stesso tempo ci introduce in un ambiente storico preciso e affascinante, quello dell’alta borghesia britannica simpatizzante per i nazisti negli anni ’30. […] Ma questo è un film in cui, più dell’ambiente, contano gli attori. Proseguendo una serie di preziose interpretazioni, Hopkins dà vita a uno Stevens superbamente studiato e ricco di sfumature. […] James Fox è perfetto nei panni del distratto e tragicamente sensibile Lord Darlington, Christopher Reeve presta vigore ed energia da yankee all’unica voce discorde nel circolo collaborazionista, e Peter Vaughan è sbalorditivo nel ruolo dell’anziano Mr. Stevens, che continua a servire anche quando inizia a spegnersi. (Todd McCarthy, “Variety”, 24 settembre 1993). Quel che resta del giorno non è tanto uno studio dell'attaccamento a un'idea "alta" di lavoro servile, quanto una riflessione su che cosa e quanto questa idea cancella della nostra responsabilità verso il mondo e la Storia.
(Franco La Polla, “Cineforum” n.332, marzo 1994)